Microsoft individua un exploit in Spotlight che poteva svelare foto, email e posizione
Microsoft ha scoperto una nuova vulnerabilità su macOS che avrebbe potuto consentire agli attaccanti di accedere ai dati personali memorizzati nel sistema sfruttando una falla in Spotlight. Il team di Microsoft Threat Intelligence ha denominato l’exploit “Sploitlight”, in riferimento all’utilizzo dei plugin del motore di ricerca di macOS per aggirare le protezioni.
Secondo Microsoft, la vulnerabilità riguardava il sistema di Transparency, Consent and Control (TCC) di Apple, progettato per impedire alle app di accedere a informazioni personali senza il consenso esplicito dell’utente. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che era possibile aggirare queste restrizioni sfruttando i plugin di Spotlight, normalmente utilizzati per indicizzare i contenuti delle app durante le ricerche.
Manipolando opportunamente i bundle delle app indicizzate da Spotlight, gli esperti di sicurezza sono riusciti a far trapelare i contenuti dei file, compresi dati potenzialmente sensibili.
Microsoft spiega che, in presenza di questa vulnerabilità, un attaccante avrebbe potuto ottenere l’accesso a una quantità significativa di informazioni: la posizione precisa, i metadati delle foto e dei video, i dati di riconoscimento facciale provenienti dalla libreria Foto, la cronologia delle ricerche, i riassunti delle e-mail generati dall’intelligenza artificiale, le preferenze dell’utente e molto altro ancora. Tutti dati che Apple Intelligence e i sistemi di caching del sistema operativo avrebbero potuto rendere accessibili.
Apple è stata immediatamente informata del problema e ha risolto la vulnerabilità con l’aggiornamento a macOS 15.4 e iOS 15.4, rilasciato il 31 marzo. Secondo quanto riportato, la vulnerabilità non sarebbe mai stata sfruttata attivamente, poiché Apple è riuscita a intervenire prima della sua divulgazione pubblica.
Nel documento ufficiale di supporto alla sicurezza, Apple dichiara di aver risolto il problema migliorando la gestione dei dati sensibili. Contestualmente, ha anche risolto altre due vulnerabilità segnalate sempre da Microsoft, intervenendo sulla gestione dei symlink e sullo stato interno del sistema.
Ulteriori dettagli tecnici sull’exploit “Sploitlight” sono disponibili nel blog ufficiale di Microsoft.