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Apple cambia strategia su Siri e apre ai modelli AI di terze parti

11 Aprile 2025

Apple cambia strategia su Siri e apre ai modelli AI di terze parti

Un cambio di rotta che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Siri e per tutta la strategia AI di Apple. Secondo un nuovo e dettagliato report pubblicato da The Information, l’azienda di Cupertino ha finalmente deciso di abbandonare la sua storica rigidità e di aprire all’utilizzo di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) sviluppati da terze parti per potenziare Siri.

Un cambiamento profondo, guidato direttamente da Craig Federighi, che promette di accelerare lo sviluppo di funzionalità intelligenti all’altezza della concorrenza.

Fino a poco tempo fa, agli ingegneri Apple era espressamente vietato utilizzare modelli esterni nei prodotti finali. I modelli sviluppati in casa erano gli unici autorizzati, e quelli di aziende esterne – come quelli di OpenAI – potevano essere impiegati solo per test e benchmarking interni. Una politica che ha creato non pochi malumori, soprattutto tra i team software, costretti a lavorare con modelli considerati nettamente inferiori rispetto alle alternative disponibili sul mercato.

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Il risultato? Secondo le fonti citate da Wayne Ma nel report, molti ingegneri erano frustrati dall’impossibilità di integrare nei prodotti Apple tecnologie AI all’altezza delle aspettative moderne. Le limitazioni imposte dalla leadership precedente, guidata da John Giannandrea, stavano rallentando l’innovazione in un’area in cui Apple è già in evidente ritardo rispetto a Google, OpenAI e Microsoft.

Ma con l’arrivo di Craig Federighi alla guida della nuova divisione AI interna, le cose stanno cambiando. Per la prima volta, gli ingegneri hanno il via libera per “fare tutto il necessario” pur di costruire le migliori funzionalità AI possibili. Questo significa anche poter integrare modelli open-source o sviluppati da aziende esterne direttamente nei prodotti destinati agli utenti finali.

Una decisione che rompe con anni di rigidità interna e che dimostra come Apple sia finalmente disposta a mettere da parte l’orgoglio tecnologico pur di offrire una versione di Siri migliore.

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