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I nuovi MacBook Air e Mac Studio non supportano il Wi-Fi 7: ecco perché

7 Marzo 2025

I nuovi MacBook Air e Mac Studio non supportano il Wi-Fi 7: ecco perché

Apple ha recentemente presentato i nuovi MacBook Air con chip M4 e il Mac Studio con M3 Ultra, introducendo miglioramenti in termini di prestazioni ed efficienza. Tuttavia, tra le novità annunciate, manca un aggiornamento molto atteso: Il supporto al Wi-Fi 7.

Nonostante l’iPhone 16 abbia già adottato questa tecnologia, i nuovi Mac si fermano al Wi-Fi 6E. Una scelta che potrebbe sorprendere, ma che ha delle spiegazioni precise.

Il Wi-Fi 7, noto anche come IEEE 802.11be, è progettato per offrire velocità fino a quattro volte superiori rispetto al Wi-Fi 6E, con minore latenza e una gestione più efficiente dei dispositivi connessi. Una delle innovazioni più significative è il Multi-Link Operation (MLO), che consente di combinare più frequenze in un’unica connessione per migliorare la stabilità e la velocità complessive.

Nonostante questi vantaggi, il Wi-Fi 6E garantisce già prestazioni eccellenti grazie all’uso della banda a 6 GHz, riducendo la congestione delle reti tradizionali a 2,4 GHz e 5 GHz.

Apple non ha incluso il Wi-Fi 7 nemmeno nei MacBook Pro con chip M4 lanciati lo scorso anno. Una scelta apparentemente strana, se si considera che l’iPhone 16 ha già adottato il Wi-Fi 7. Tuttavia, è importante notare che l’implementazione di questa tecnologia sugli iPhone è ancora limitata: Apple ha infatti deciso di non sfruttare i 320 MHz previsti dallo standard, limitandosi alla larghezza di banda di 160 MHz.

Di conseguenza, i vantaggi del Wi-Fi 7 non sono ancora pienamente percepibili neppure sugli iPhone 16.

Per la maggior parte degli utenti, la mancanza del Wi-Fi 7 nei nuovi Mac non è un problema rilevante. Il Wi-Fi 6E, infatti, offre un’ottima esperienza per le attività quotidiane come le videoconferenze, il cloud gaming e lo streaming ad alta risoluzione.

Inoltre, il Wi-Fi 7 è ancora in una fase iniziale di adozione e i router compatibili sono pochi e costosi. Apple potrebbe aver preferito attendere una maggiore diffusione della tecnologia prima di integrarla nei propri Mac.

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